venerdì 26 febbraio 2016

LA VALLE DI SCHIEVENIN "turismo e prospettive per i valligiani"

La valle di Schievenin è di nuovo sulle pagine dei giornali, ed ancora una volta quello che traspare nei progetti e nelle migliorie possibili sono i soldi. Sembra che il comune di Quero – Vas porti a casa o abbia già portato a casa con destinazione la Valle di Schievenin, una cifra come 600 mila euro, qualcosa di più o qualcosa di meno ha poca importanza. Quello che importa invece è l’utilizzo di questi bei soldoni. Non si capisce mai bene se si vuole il bene della valle e dei suoi abitanti o di persone terze. Certamente il comune con il suo Sindaco e la sua giunta e tutti quelli che hanno il “potere” per amministrare hanno l’ultima parola, a loro spetta la decisione, ma altrettanto sicuramente, chi frequenta la Valle, chi AMA la Valle davvero anche se esterno e solo turista sporadico, in un paese democratico può dire la sua. Sarebbe bello che si mirasse davvero al bene della frazione di Schievenin, agevolando in primis i valligiani , piuttosto che pochi intimi che nella Valle vedono solo il proprio profitto. Penso che l’occasione di ricevere gratis soldi europei capiti di rado a comuni montani come il comune di Quero, e penso che sia un peccato sciuparli in progetti poco positivi sviluppando un’area come le vecchie scuole elementari tra l’altro già recentemente invano ristrutturate . Valuterei invece di potenziare comunque qualsiasi attività lungo la strada principale, e dovendo proprio pensare a camere per dormire, darei l’opportunità ai proprietari delle case sempre lungo la strada o del Borgo ad esempio, recuperando tra le stanze delle loro abitazioni delle camere da adibire a bed and breakfast, offrendo così un modo per aprire un’attività ristrutturando la propria casa, i soldi in questo modo finirebbero giustamente nelle mani di chi la Valle la vive da generazioni. Inoltre c’è da tener presente che a Schievenin non c’è mai stato e difficilmente potrà esserci un turismo di massa come in altri siti più remunerativi, bensì si tratta di una frequentazione di un ristretto numero di arrampicatori che si muovono in giornata e che, vista la chiusura della Speranza eventualmente necessitano di un bar o perché no di una trattoria, anche questa potrebbe e dovrebbe essere una valida prospettiva di lavoro per i valligiani, ovviamente la struttura deve essere visibile e soprattutto comoda in strada e con un parcheggio per evitare la tentazione a tirare dritto con l’auto verso casa o ad altri bar. Poi per quanto riguarda la carrozzabile c’è sicuramente bisogno di posteggi per i giorni di maggior afflusso, ma parlando di qualche domenica, non credo servano aree così grandi, basta solo risistemare quelle già presenti per renderle più facili alle manovre; trovo inoltre assurda l’idea di chiudere la strada, sono convinto che con la chiusura definitiva della rotabile più della metà dei frequentatori si dirigerebbero in altre valli, scemando perciò l’idea di un" piccolo" sviluppo turistico. In tutto questo parlare di soluzioni tra le varie cose dette ho sentito anche un vociferare di eventuali finanziamenti per la manutenzione della palestra di roccia….posso dire che in 30 anni di Valle frequentata per arrampicare e per camminare, ho attrezzato moltissime vie su roccia e contribuito a tenere puliti i sentieri che son solito fare senza aver bisogno di un introito, a mie spese, esattamente come lo hanno fatto e continuano a fare molti altri per pura passione, e trovo sia corretto che continui così, senza che subentrino scopi di lucro, perché la valle è sempre andata avanti con il volontariato ed ipotetici sovvenzionamenti penso vadano dati comunque sempre ai locali.  

Nessun commento:

Posta un commento